lunedì 12 agosto 2013

Oggi Hellie è cresciuta un po'.

Fino all'ultimo secondo continuavo a ripetermi "non lo farai",
e percorrendo il corridoio credevo di star guardando un'altra.
No, non potevo essere io.

"Due borse piene di giocattoli tra le mani,
e un completo senso di smarrimanto,
così finirai", mi ripetevo, guidando piano.
"E se poi combini un disastro?"
E se poi..

Quattro respiri profondi.
E poi via.

Oggi ero sola all'ospedale dei bambini.
Senza le altre volontarie.
Sola ad entrare nelle stanze, a proporre i giochi,
sola.
E ce l'ho fatta.
Non mi sono mai sentita così fiera di me.

Questo mi ha insegnato tante cose.
Prima di tutto, che è davvero la paura l'unica cosa che mi frena.

A proposito di questo, tempo fa mi è capitato di leggere il libro "la paura è una sega mentale", di G.C Giacobbe (psicoterapeuta e scrittore).
Cito testualmente da pagina 61:

"[..]La paura cronica non è un ordinario sentimento umano.
La paura è uno stato straordinario di allarme, circoscritto alle situazioni straordinarie di aggressione.
Quando diventa cronica è chiaramente patologica.
Perché evidentemente non si può essere sempre, sotto aggressione.
E quindi se la paura diventa cronica evidentemente non corrisponde alla realtà. [..]
Il nevrotico infantile, come i bambini veri, ha bisogno di protezione.
In termini umani questo si traduce come [..] fame di affetto.
Che essendo cronica è anch'essa [..] patologica."

Questo libro (molto particolare, sia per il linguaggio che si usa, sia per il tema, sia per le idee dell'autore) mi fa davvero pensare.
Mi fa pensare a me.
O a quella che sono stata fin ora, e che non voglio mai più essere.
Non voglio più essere schiava delle rassicurazioni.
Non voglio più aver bisogno che mi si dica "brava".
Io voglio SAPERE di essere brava, competente, carina, simpatica.
Il mio mantra da oggi deve diventare "sono capace, e ci riuscirò".
Non mi manca niente.
Niente.

La seconda cosa che ho imparato, è che anche io ho la capacità di prendere delle decisioni,
e così, senza farmi bloccare dalle mie paure, ho deciso cosa farò al terzo anno di università (al terzo abbiamo da scegliere l'indirizzo), anche se è non è ciò che pensavo di fare quando sono entrata.
Cambio direzione per seguire la mia vera passione. Voglio lavorare con i bambini.

Vi abbraccio forte, con un gran sorriso
<3

PS: DOMANI (14/08) PARTO PER LA DANIMARCA, vi aggiorno appena posso/torno. Promesso. Dovranno abbattermi per farmi sparire di nuovo :P
Un altro bacione

17 commenti:

  1. Ciao! Certo che mi ricordo ci sono passata per tantissimo tempo dopo che sei "sparita" e mi ha fatto piacere leggere che sei tornata.

    Tornando a te, una delle frasi che mi piacciono di più è senza dubbio "la paura fa più paura a pensarla che affrontarla" ed è propriamente quello che hai descritto tu. Ci capita mille volte di pensare di dover fare cose che ci sembrano invalicabili per poi renderci conto che invece passa come tutto il resto.
    Purtroppo ti capisco, anch'io sono estremamente insicura e mi sembra sempre di non combinarne una buona o di non essere in grado di fare nulla alla perfezione...si ha sempre bisogno di qualcuno che ti rassicuri ma magari col tempo, crescendo e creandoci un nostro nido staremo serene anche noi..

    ti abbraccio
    vale

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    1. Mi sono resa conto che il modo migliore per me di superare l'insicurezza è fare esperienza superando le mie paure. E' una cosa che mi ha fatto notare la mia psicoterapeuta: il bambino crea una buona stima di sé grazie ai successi/insuccessi e più in generale alle esperienze che fa.
      E, con qualche anno di ritardo, lo sto facendo anche io :D

      Un bacione

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  2. che bella che sei!!
    il sorriso che elargisci alla fine lo leggo in tutto il post..
    interessante quel libro..io sicuro ho una paura cronica..
    dice tante cose l'autore ma si fa capire..

    che bello che lavorerai con i bambini!!
    la trovo un'ottima scelta che appoggio in pieno e condivido..
    forse quella paura cronica può essere riempita colmando le paure degli altri..
    e chi è più spaventato dei bambini??
    li avrai resi felici all'ospedale..

    ti stringo forte

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    1. :)
      A dirti la verità, sono molto più spaventata di loro xD
      I bambini mi hanno mostrato come si vive, e come avere coraggio. E' incredibile come reagiscano alla malattia, la forza che ci mettono.
      Grazie mille tesoro <3

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  3. Brava tesoro, brava. Sei stata molto coraggiosa e forte, hai sconfitto una tua paura. Se continui così andrai alla grande.
    Bene, sono contenta anche che tu abbia capito che cosa vuoi fare all università. Bene.
    Ti stringo forte

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    1. Anche tu sei coraggiosa e forte, lo sai?

      E questo è solo l'inizio. Abbiamo tutte un sacco di paure da sconfiggere!
      Ma ce la faremo.
      Una alla volta.
      Bacio

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  4. Bentornata, splendida.
    Complimenti per le tue bellissime scelte, e per aver affrontato alcune paure.
    Buon viaggio, la Danimarca è estremamente interessante.
    Non vedo l'ora di leggerti ancora.

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    1. Grazieeee :)
      Anche io non vedo l'ora di tornare e leggervi (e raccontarvi anche qualcosa!)
      Non smettere di aggiornare, mi raccomando!
      Un abbraccio

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  5. Bentornata, che piacere leggere queste parole colme di serenità e fiducia..vorrei tornare e leggerti sempre così!
    Buon viaggio, goditelo a pieno
    Ti stringo forte! ♡

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  6. Ciao...ascolta, ti ringrazio....tantissimo e di cuore...la tua storia mi ha commossa molto, soprattutto perchè io fino a un mese fa ho anche fatto volontariato con i malati terminali, per cui sono molto sensibile a queste cose.
    Forse avevo più forza d'animo e serenità quando, tramite questo tipo di volontariato, capivo che ricchezza ho io.
    Sai, io adesso mi sono appena trasferita in un'altra città da sola, in nome della mia libertà personale, ma non ho ancora capito se ho fatto la scelta giusta o no.
    Ti scrivo con le lacrime agli occhi, perchè penso che ho appena parlato con mio papà, con cui non ho mai avuto per niente un bel rapporto, anzi l'ho detestato fortemente per molte cose che mi ha fatto, rovinandomi così la vita. Ecco, io ci ho appena parlato, con serenità -sentimento che non ho mai provato prima di andare via di casa- e leggevo tra le sue parole un urlo fortissimo fatto di MI MANCHI, TORNA A CASA.. Ma io sempre in nome della mia libertà e della mia determinazione non me la sento...non me la sento nemmeno di ammettere che mi mancano tantissimo, che mi manca casa mia, che mi manca la mia città, e la poca gente che frequentavo lì.
    Non ho il coraggio di ammettere le mie debolezze, e così mi sconforto, penso che non potrò mai raggiungere i miei obiettivi...e sto male, sto male davvero.
    Ma continuo a non volerlo ammettere.
    Ti ringrazio ancora...perchè il tuo commento per me è stata l'apertura di una finestra, che mi ha fatto vedere una luce diversa con cui illuminare il mio mondo.
    Grazie di cuore, cara.

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    1. Grazie a te per il tuo commento, mi ha riempito il cuore.
      Ti abbraccio.

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  7. La prima che persona che ti deve dormendooo che sei brava sei solo tu. Devi esser convinta di esserlo, di essere all'altezza di fare qualsiasi cosa ti passi x la testa. Solo te stessa può scegliere e determinare questa cosa. Il fatto e' che ci saranno tante cose sul nostro cammino che ostacoleranno la fiducia in noi stessi, ma dobbiamo essere forti e impedirgli di portarci giu. Cara ti parlo cosi perché anche io combatto questa battaglia che non ha mai fine,in più sono reduce da una storia d'amore che mi ha spaccato a metà. E quando pensavo di non reagire, mi sono resa conto che sono forte, che posso andare avanti nonostante tutto. E che sopra ogni cosa IO SONO SICURA DI FARCELA. E tu pure, quindi fooorza!! :)

    Chebbella la Danimarca,portami con te.. <3

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    1. Dobbiamo convincerci di essere brave e capaci.
      Ce la farò..
      Stavolta ce la farò..
      grazie :D

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  8. Sì, credo anch'io che la paura possa rappresentare un freno al fare determinate cose.
    ma sai cosa mi ha insegnato un mio tutor? Mi ha detto che, quando temo il fare qualcosa, devo immaginarmi che chiunque mi stia intorno abbia cento volte più paura di me a fare quella stessa cosa. "Ma se non ce l'hanno?" gli chiesi io. E lui mi rispose: "Non importa: tu immaginati comunque più forte". E' una cosa semplicissima, però credo che racchiuda in sè una grande verita... Spesso siamo noi stesse il maggior freno a wuello che vorremmo fare, perchè temiamo di sbagliare... forse dovremo imparare a ragionare un po' meno con la testa, e a far andare un po' più avanti l'istinto...
    Buona vacanza danese, ti abbraccio!...

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    1. P.S.= Ah, quasi dimenticavo... Nel mio post odierno ti ho citata relativamente al commento che mi avevi lasciato a proposito della psicoterapia... Spero non ti dispiaccia!...
      Un bacio!...

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    2. Ti ho risposto nel post!
      Grazie mille di avermi "citata" :)
      Un bacione

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Un'impronta su questa strada bagnata di pioggia.